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Lecce-Juve non è una partita come le altre

Verso un weekend salentino

Scritto da Marco Rogerio  | 

Per chi come me è nato a meno di 30 km da Lecce, il cuore del Salento, Lecce-Juve è la partita! Più di Inter-Juve, più di Napoli, Milan, ecc.; questa partita è il momento più atteso di tutto l’anno: per chi tifa Juve ma vive troppo lontano da Torino, per chi tifa Lecce, per chi tifa entrambi.

Può sembrare strano, ma c’è anche chi tifa per entrambi i club. È noto che le due squadre mai hanno combattuto per gli stessi obiettivi, quindi è abbastanza normale simpatizzare per tutte e due. Magari non proprio in città, ma in provincia sì.
È così per tanti juventini d’altronde. In particolare al Sud, siamo in tanti a non poter tifare per una squadra di serie A, e sappiamo bene che l’attrazione verso il grande calcio è molto forte. Soprattutto da bambini.
Molti si arrabbiano, dicono che bisogna tifare solo per la squadra della propria città. Cavolate! Non si sceglie dove nascere e non si sceglie nemmeno chi amare. Il Lecce è come la mamma, la Juve è la fidanzatina di cui ti innamori da bambino, fino a sposarla.

C’è l’orgoglio per la propria terra, per una piccola realtà che prova a sfidare i giganti del paese e del calcio. Come la Juve appunto. La Juve che è un sogno, una meta lontana. Quando sei bambino e tifi Juve pensi soprattutto a quanto sia lontana Torino e così aspetti tutto il tempo il giorno in cui finalmente potrai vedere i tuoi idoli da vicino. Ci sono spese, ci sono viaggi, incastri, tante cose di cui tener conto. I tuoi genitori non possono portarti a Torino però… arriva quel giorno: Lecce-Juve! Arriva Del Piero! Il giorno che tanto desideravi, il Natale calcistico. 

Ok, può sembrarvi un po’ banale. Non importa. Molti come me sono cresciuti con il nonno che guardava prima 90° minuto, poi TeleRama per il Lecce. Si guardavano i gol e i risultati. Pure il Bari, per vedere se aveva perso. Sono convinto che è (stato) così per tanti altri juventini “apolidi” (o tifosi rinnegati, come amano dire i supporters del Lecce) sparsi per l’Italia. Chi a Palermo, chi a Foggia, Salerno.

Non va dimenticato che Lecce è la città che ha dato i natali a molti juventini importanti: Franco Causio, Sergio Brio, Antonio Conte. Calciatori che hanno lasciato un segno importante nel nostro calcio.

Insomma, si può dire che è un anno speciale quando la Juve vince lo scudetto e il Lecce si salva. Doppia festa. Prima le bandiere bianconere, poi quelle giallorosse. Prima con la Signora, poi con la mamma.


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