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Perché c’è bisogno di un cambio di rotta vero

La Juve che verrà (si spera)

 

 

Dopo l’addio dell’ormai ex fantasista bianconero Paulo Dybala credo sia doveroso fare un’osservazione. Durante gli ultimi giorni si sono fatti diversi nomi, alcuni fattibili altri meno, ma una domanda sorge spontanea: perché in casa Juventus negli ultimi 2 anni il verbo acquistare sta diventando più utilizzato del verbo valorizzare? 

Per rispondere a questa domanda facciamoci aiutare dai numeri: secondo il CIES Football Observatory, fino ad ottobre 2021, i dati relativi alle squadre di serie A i cui i settori giovanili hanno prodotto più giocatori oggi impegnati in uno dei top-5 campionati europei, erano i seguenti: al primo posto l’Atalanta con ben 20 giocatori dal settore giovanile; secondo posto occupato dalla Roma con 19 giocatori dal settore giovanile; 3 posto occupato dal Milan con 17 giocatori dal settore giovanile. 

E la Juventus? 

Per trovare La Vecchia Signora dobbiamo scendere fino all’ottava posizione, con 8 giocatori totali dal settore giovanile, troppo poco per l’unica squadra in serie A ad aver una seconda squadra, enorme il divario con l’Ajax che ne ha fatti sbocciare ben 81. 

Tutto ciò porta normalmente al punto in cui ci troviamo oggi, cioè una Juventus che non dà più un primo contratto importante ad un giocatore, com’era una volta, bensì l’ultimo con il rischio di far lievitare esponenzialmente il monte ingaggi. 

Ma per capirci meglio, ricorriamo ancora una volta ai numeri. Secondo il noto sito Calcio&Finanza la speciale classifica viene guidata da Madama, con 172 milioni di euro, segue l’Inter a 130 milioni, il Napoli a 110 milioni, ed infine il Milan a 100 milioni. 

Vi sarete di certo accorti che, se giriamo questa classifica, ci accorgiamo che è l’attuale classifica di Serie A, solo sottosopra. Arriviamo alla conclusione che i numeri sono davvero troppo bassi per una squadra come la Juventus. 

Il ds bianconero Maurizio Arrivabene ha fatto capire, con l’addio di Paulo Dybala, che adesso il progetto in casa Juve è cambiato, con Dusan Vlahovic al centro. Una sorta di linea green delinata dal nostro ds, con i vari Miretti, Aké e Soulé non ancora lanciati dal nostro allenatore Max Allegri, il quale anche in passato non ha mai prediletto l’inserimento di giovani ancora acerbi. 

Possiamo dire con certezza che sembra chiara l’intenzione di riportare la Juventus dove merita di stare, dominare in Italia e tentare l’assalto all’ossessione di molti tifosi Juventini, la Champions League, la quale fra l’altro manca in bacheca Juventina dal lontano 22 Maggio 1996. La vecchia Juve deve tornare, senza dubbio, ma una nuova ne deve nascere dove l’utilizzo del verbo valorizzare, si spera, possa superare quella del verbo comprare.

 

 


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