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La Torino Bianconera. Con gli occhi di un milanista

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Di Davide Nobili

Se pensi Torino, pensi Juventus. Se pensi Juventus, pensi Torino. E per un milanista come me, non è facile essere originario della città dove una delle mie rivali storiche gioca e, sopratutto negli ultimi anni, vince.
Sin da piccolo sono nato con la fede milanista, tramandata da padre in padre, quasi come una sorta di “Religione”.
La rivalità con la squadra cittadina è sempre stata forte.
Il primo ricordo che ho di Milan Juventus è la finale di Manchester. Non capivo molto, avevo 5 anni, ma ricordo mio padre in lacrime che abbracciava mio fratello maggiore e “derideva” il mio altro fratello. “Purtroppo” per mio padre mio fratello ha scelto di tifare Juventus.
Col passare degli anni la mia fede è cresciuta sempre di più.
Arrivando ai giorni nostri, sicuramente l'esempio di rivalità che salta più all'occhio è la lotta scudetto 2011-12, terminata con la vittoria della Juve dopo gli anni difficili di rinascita post-Calciopoli.
Ricordo il primo giorno di scuola nel 2011 e si parlava soltanto di Milan e della Juventus, rinforzata dall'avvento di Conte, Pirlo e Vidal. 
Purtroppo per me, a fine anno finì in dramma, col derby perso e la Juve vittoriosa a Trieste.
Immaginate, dopo un campionato condito da tante polemiche, vedere tuo fratello esultarti in faccia e una città intera festeggiare e insultare la tua fede. 
Non è facile vedere esultare la squadra rivale nella propria città i trofei nazionali. La nota negativa però, arriva in Europa, dove la Juve ha fatto sempre bene ma non è mai riuscita, al momento, a portare a casa la Coppa: ricordo soprattutto la finale del 2017, quella di Cardiff, terminata con un triste epilogo, sia sportivo che umano. Devo dire che la finale l'ho vissuta davvero male, da una parte ero quasi sollevato dalla possibile vittoria della Juve, dall'altra vedere esultare la tua squadra rivale con la coppa che storicamente ritieni tua avrebbe dato fastidio.
Purtroppo poi la partita è passata in secondo piano, con gli avvenimenti di piazza San Carlo. 
Mio fratello, juventino, era lì e il risultato ha perso di importanza. 
Per ovviare ai problemi in Europa, avete preso il giocatore che lì incide di più, il più forte del mondo, Cristiano Ronaldo. 
Essendo originario di Torino, non nascondo il fatto che al suo arrivo ero felice. Cioè Cristiano Ronaldo, 5 volte pallone d'oro, avrebbe vissuto a Torino. Non solo, avrebbe abitato pure vicino a casa mia!
In generale, ci sono sempre stati odio e invidia per i tifosi juventini, ma in fondo anche amicizia e rispetto.
Diciamo che vivere in questa fantastica città, da tifoso del Milan però non è affatto male.
È la mia città.
Il mio tifo è rivolto alla squadra di un'altra città, ma mi sento comunque a casa mia.
Il derby di famiglia è ad ogni Milan-Juventus, quando ci ritroviamo tra amici e familiari a guardare la partita, insultandoci scherzosamente per 90’ minuti, per tornare amici al fischio finale.
 


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