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Mi sedetti dalla parte della ragione

Perché tutti gli altri mi avevano rotto il ca**o

Scritto da Virman Vundabar  | 

 

Non è certo necessario che sia io a farvi notare come all’interno del tifo bianconero, in particolar modo in quello social, sia in atto una guerra civile che va ormai avanti da un anno. Non avrebbe nemmeno senso stare ad elencare tutte le varie motivazioni, le conosciamo benissimo già tutti.

Nel mio piccolo, insieme agli altri ragazzi di Live Bianconera, esprimo delle opinioni che naturalmente ritengo corrette. Allo stesso modo i nostri detrattori, o “haters” come va di moda dire, sono convinti delle loro idee e le rivendicano. Partiamo dal presupposto che probabilmente tutti stiamo esagerano con i toni, questo ve lo concedo.

Ci sono stati però degli episodi, avvenuti durante il bellissimo match Barcellona-Liverpool che mi hanno finalmente fatto raggiungere l’illuminazione. Mi direte “Ma come Virman? Cosa c’entrano il Barcellona e il Liverpool con la nostra Juve?”, ve lo spiego subito.

Durante la partita di ieri sera sui social è partito nuovamente il gioco al massacro nei confronti di quel povero Cristo di Lele Adani, reo di aver mosso delle critiche nelle scorse settimane a Massiliano Allegri, di essere stato un mediocre giocatore dell’Inter e di avere i capelli troppo lunghi. È stato molto divertente seguire il match anche su Twitter. Ad ogni parola del commentatore orde di gobbi con la bava alla bocca leggevano tra le righe qualche frecciatina al nostro allenatore, qualcuno è arrivato addirittura a minacciare disdette a Sky (ma non erano i napolisti a comportarsi in questo modo?). Adani, la cui retorica trovo spesso anche io imbarazzante, è un uomo entusiasta di questo sport.  Un professionista che ama il calcio e le belle giocate, chi pensa che davanti alla perfetta punizione di Messi potesse in realtà stare elaborando punzecchiature da rivolgere a Max Allegri o è in malafede o non ha mai sentito una sua telecronaca.

Il capitolo Adani, francamente, mi interessa relativamente poco. Come scritto sopra ho trovato tutto il teatrino andato in scena su Twitter estremamente esilarante.

Preferisco soffermarmi su quegli addetti ai lavori e non che hanno in seguito commentato la vittoria del Barcellona come una vittoria di episodi, di ripartenze e di “vince chi ha il più forte in squadra”. Su quest’ultimo punto non mi ci soffermo nemmeno perché noi dallo scorso 10 Luglio abbiamo in rosa un certo Cristiano Ronaldo (5 volte pallone d’oro).

Sugli episodi e sulle ripartenze invece intendo invece soffermarmi perché (magari sbagliando) ci leggo un’apologia clamorosa al gioco di Allegri fatta però dai peggiori avvocati delle cause perse, un esercito di cloni di Lionel Hutz. Se siete pagati per parlare di calcio e pensate che il Barcellona abbia vinto questa partita con due contropiedi ed una superba punizione meritereste un anno di aspettativa da passare meditando camminando lungo la via Francigena.

Mortificare così la partita del Barcellona vuol dire capire veramente poco di calcio e un’ulteriore conferma è arrivata anche quando ho letto dipendenti RAI e dipendenti JTV definire “Allegriana” la scelta di Valverde di sostituire Coutinho con Semedo, una punta (cit.) con un difensore (cit.). Immaginatevi di essere in una birreria, ubriachissimi, alle 4 del mattino. Nemmeno allora potreste affermare qualcosa di più allucinante.

Nel momento in cui Valverde schiera Semedo fa avanzare Sergi Roberto (che non nasce certo terzino) a centrocampo. Semedo è sicuramente un giocatore più di spinta rispetto al canterano e tutto gli potrebbe chiedere Valverde a parte entrare in campo per dare una mano in difesa. Tra l’altro questa mossa è tipica del tecnico basco, a cui spesso ha fatto affidamento nelle ultime due stagioni.

Ma con quale coraggio la si definisce “mossa Allegriana”. Siete davvero convinti che il tecnico livornese avrebbe continuato ad attaccare fino al minuto 95 con un 3-0 già in cascina?

Quindi amici miei, arrivo finalmente al momento della mia epifania. L’errore è nostro. Siamo noi che sbagliamo. Siamo noi che cerchiamo di parlare di calcio con persone “accecate”, nel bene e nel male, dal tifo. Queste persone non accetteranno mai pareri oggettivi, perché continueranno sempre a leggere ogni critica come un attacco sfrenato alla loro fede o come un tentativo di innescare qualche catastrofe tipo Calciopoli. Ormai li capisco anche quando ci dicono che dobbiamo tifare Inter o che ci meritiamo Maifredi, ragazzi pensateci un attimo: i Talebani sono loro, non noi. E veramente abbiamo la pretesa di far cambiare un’opinione ad un Talebano? Meriteremmo il Nobel per la pace. Greta Thunberg scansati proprio!

Io mi impegnerò per evitare ogni inutile discussione nelle settimane a venire, ne va anche del mio sistema nervoso. Non mi sto ergendo ad asceta o maestro Yoda, ma vi chiedo di ragionare su questa mia riflessione ogni qual volta vogliate provare a intavolare una discussione con chi pensate possa appartenere a questa piuttosto che a quell’altra “fazione” di tifo.

 

Vi abbraccio, fino alla fine forza Juventus.


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