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Perché il gioco di Pirlo non convince

Dubbi sulla guida tecnica e possibili soluzioni

Scritto da Marco Rogerio  | 

Immaginatevi il Bayern Monaco che rinuncia a uno dei suoi esterni offensivi (Sané, Gnabry, Coman, D. Costa, scegliete voi), per piazzare sulla fascia una mezzala, il buon “Ramsey” di turno, o nella peggiore delle ipotesi Weston McKennie.
Lewandowski e Muller prima e seconda punta, Pavard che sale alla Cuadrado.
Presente?

Coman a sinistra a dare ampiezza, vietato accentrarsi, Muller “bloccato” là davanti, guai a lui se svaria, vietato scendere a centrocampo, e poi come dicevamo la mezzala, il Ramsey che in non possesso fa l’esterno (senza ovviamente avere il passo di Sané o Gnabry) e in possesso il “finto” trequartista senza averne le qualità.
In pratica, fuori ruolo per tutta la partita.

Un incursore di centrocampo come Ramsey è letale nel momento in cui lui stesso decide quando inserirsi. Quando colpire. La sua prima qualità è l’imprevedibilità!
Se ogni volta che abbiamo la palla noi, deve SISTEMATICAMENTE spostarsi dalla fascia al centro, diventa leggibile, prevedibile.

Immaginatevi, per assurdo, se anche Jupp Heynckes avesse proposto nel lontano 2013 una cosa simile: uno tra Robben e Ribery fuori, o al massimo “bloccato” al centro ogni volta che il Bayern aveva la palla, cioè sempre, con Lahm alto alla Cuadrado.
Robben giocatore di talento infinito, imbrigliato dietro le punte, senza libertà alcuna.
Tutto ciò per portare un terzino in avanti, cosa che già succede regolarmente da decenni, e avere 3 attaccanti “paralizzati” in mezzo.
Un paradosso: un sistema fluido che ci toglie fluidità!

È semplicissimo per un avversario capire i nostri movimenti. Individuato il finto trequartista, vengono scoperte le carte: il terzino che sale, quello bloccato, l’ala che rimane larga, ecc.

A oggi,
Dybala, premiato miglior giocatore tre mesi fa, è irriconoscibile. Sembra Krasic dopo la squalifica rimediata a Bologna;
Bentancur si è trasformato in Tiago, l’emblema del giocatore che non sa (più) cosa fare in campo;
Kulusevski a volte esterno, altre finto trequartista, altre punta. Smarrito. Non si ricorda più nemmeno come si chiama.
Come Frabotta. Terzino normale, bloccato o di spinta? Le ha provate tutte.
Torna Sandro, dove gioca?
A parte Danilo, e mettiamoci Morata, chi veramente è migliorato?
Ronaldo è sempre stato Ronaldo, de Ligt era un fenomeno già all’Ajax, Rabiot rinato nel post-lockdown.

Ci tengo a sottolineare che non è un attacco a Pirlo! Gli voglio troppo bene per sperare in un suo fallimento. E sarei pazzo!
Ho solo forti dubbi sul nostro modo di giocare. Perplessità, non certezze!
Forse, come dicevo dopo la Roma, è un problema più di interpreti che di idee. Idee giuste, interpreti sbagliati?
In questi casi si dice che è l’allenatore a dover fare un passo indietro…
Tutto sommato, contro il Cagliari (che aveva tanti assenti), con Ronaldo-Morata-Kulusevski i vari ingranaggi sembravano incastrarsi meglio. Ma Dybala e Chiesa? Riserve di lusso?

Attenzione a considerare Dybala il sostituto di Morata (e viceversa). Due giocatori completamente diversi. Un 10 e un 9! Guai a chiedere loro la stessa cosa. Avremmo sempre risultati diversi. Per caratteristiche. Natura.
Qui forse un Moise Kean avrebbe fatto comodo.

Altro aspetto, i cambi. Ruolo per ruolo, senza cambiare mai assetto. Sempre un 442 che diventa 3412, o al massimo un 3421.
In alcun frangenti del possesso si è visto un 334 (non parlo della partita di ieri, ma in generale). Tutto qui?
Siamo sicuri che i nostri centrocampisti possano giocare solo a due? Chi mi conosce sa quanto seguo il Barcellona, Arthur faceva un altro lavoro.

Concludo cercando di spezzare questa negatività:
1) non credo alla Ronaldo-dipendenza;
2) si parla tanto di atteggiamento e fame. Beh, fosse questo, dopo 9 scudetti, faccio anche fatica a dire qualcosa. Probabilmente è davvero fisiologico, inevitabile;
3) infine, il punto più importante, credo che Pirlo sia una persona intelligente. Sicuramente conoscerà già tutte queste “problematiche” e troverà delle soluzioni. Mi tengo le mie perplessità su alcune sue idee (quella della mezzala che fa il finto trequartista/esterno), ma aspetto fiducioso. Dalla parte del mister!

Va anche ricordato che chi ha le coppe gioca letteralmente ogni tre giorni. Mai come quest’anno c’è davvero troppo poco tempo per lavorare.


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