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Elettricità Suarez

L'operazione che non ci serve ma di cui abbiamo bisogno

Scritto da Fabio Villani  | 

 

"When in trouble, go big"

 

Questa espressione, usata da un'opinionista di POLITICO di nome Ben Smith, è quella che potrebbe raffigurare la strategia della Juventus sul mercato per quanto riguarda questi giorni di fine estate.

Giocare al rialzo, aumentare la posta in gioco nonostante le palesi difficoltà strutturali avute nelle annate precedenti, perchè di questo stiamo parlando: Luis Suarez è un calciatore straordinario, uno dei migliori attaccanti del decennio, uno che quando è stato possibile ha sempre alzato la mano per dire "sono presente".

Nel bene e nel male.

Probabilmente la Juventus avrebbe dovuto fare altro: ringiovanire il suo reparto attaccanti puntando su un giovane dalle belle speranze, facendo un investimento duraturo, o forse avrebbe dovuto prendere un attaccante più vicino alle esigenze di Ronaldo (quel Dzeko di cui tanto abbiamo sentito parlare in questi giorni).

Ma poi se alla porta bussa uno di quelli che ha scritto la storia recente di questo sport cosa fai? Non ascolti nemmeno? Anche se è disposto a liberarsi dal Barcellona attraverso un piccolo indennizzo o addirittura senza dover sborsare un solo euro?

É vero: il passato è il passato, le squadre non si fanno (solo) con il palmares e la carta non va in campo, ma in una situazione in cui non ci sono tanti soldini da poter investire su un giovane centravanti da 60-70 milioni e conseguente ingaggio da dare (e non pensiate che i procuratori-squali del calcio di oggi chiederebbero così tanto in meno rispetto a quello che percepirà Suarez) e la migliore alternativa è un calciatore, fortissimo, che ha un anno in più e non è mai stato un cuor di leone, prendersi dei rischi e ammassare ancora del talento è l'unica opzione credibile per rilanciare le speranze di grandeur.

Suarez forse non è il calciatore che ci serve ma è quello di cui abbiamo più bisogno: dà elettricità ad un gruppo abituato già a vincere inserendo un elemento spesso instabile, dà entusiasmo ad una tifoseria che inizia ad interrogarsi sulle concrete possibilità che questo ciclo incredibile, in Italia, sia finito dopo 9 anni di dominio. 

E soprattutto, è un calciatore che in una stagione bollata come negativa ha portato comunque nel suo carniere 21 gol e 12 assist. Dividendo lo spotlight con Leo Messi e un'operazione al ginocchio che gli è costata 4 mesi di stop forzato.

Potrà essere un fallimento (i dubbi ci sono e sono tutti leciti) ma potrebbe essere anche un mix letale e vincente, soprattutto se scatta una scintilla tra l'uruguagio, il portoghese e l'argentino col diez. Di sicuro sarà un processo affascinante e da appassionati del calcio non puo' non intrigarci.

Luis Suarez è il nostro rischio, il nostro rilancio dopo svariate partite a poker finite male sui tavoli europei: when in trouble go big.

 


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