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Quelle lezioni da imparare veramente

Scritto da Michael Crisci  | 
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Questa partita ci servirà di lezione“. 

Detesto questa frase, detesto leggerla, ed è anche per questo, che dopo Cardiff, ho adottato una personale politica; non seguo giocatori della Juve. Scelta estrema lo so, ma leggere quella frase, anche se per poche volte, mi irrita più di ogni altra cosa. 

Prima di questa logorante e devastante sosta per le nazionali, (Deo Gratias sarà l'ultima di questo anno solare), la Juve ha collezionato 14 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. l'1-1 contro il Genoa e la sconfitta bruciante al fotofinish contro lo United rappresentano le "lezioni” di questa stagione. 

Il prossimo blocco si aprirà con Juventus-Spal, e lì si capirà se la Juve ha imparato, sul serio, la lezione di Juventus-Genoa; scenario identico, prima gara dopo la sosta, partita casalinga, avversario malleabile. Spal che, inoltre, aprì proprio quella giornata andando a vincere clamorosamente all'Olimpico contro la Roma. Un passo falso prima del tour de force di dicembre, dove potremmo fisiologicamente perdere punti, sarebbe criminoso. 

In settimana invece ospiteremo il Valencia per qualificarci matematicamente e ipotecare il primo posto nel girone (in vista di una trasferta non proibitiva a Berna a metà dicembre). La gara contro i Red Devils è un concentrato di cosa rappresenta la Champions per la Juve; quel demone che ci tormenta da decenni non siamo ancora riusciti a debellarlo. In Champions le gare durano 95 minuti, e gli avversari sono di un'altra pasta rispetto al campionato. Non esiste gestire un misero vantaggio in Champions League, è una condanna a morte. 

Mi auguro che in entrambi i casi, contro emiliani e spagnoli, la Juventus vinca con più di 2 gol di scarto. Sarebbe fondamentale per superare quel limite realizzativo che rischia di diventare un limite psicologico a lungo andare, durante questa stagione. Detto ciò, mi aspetto infine che la Juve impari, sia in Italia che in Europa, la lezione più importante; Cristiano Ronaldo non è garanzia di vittoria certa. Spesso è capitato che la squadra si sia cullata sulla sua presenza, perdendo aggressività e concentrazione. Si ricomincia allora, finalmente. E sta per arrivare il momento di dimostrare se certe lezioni alla fine siano state imparate sul serio. In caso contrario, l'unica consolazione sarà che quella dannata frase non me la ritroverò in Timeline.  


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