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Un parziale giudizio su Sarri

Cosa sta succedendo alla Juventus e come sta intervenendo il mister?

Scritto da Angelo Mineo  | 


 

 

 

 

Non può certo bastare la brutta prestazione di ieri per trarre un giudizio sull'adattamento di Sarri nel mondo Juve ma la partita contro il Genoa è stata quanto di più brutto ci si potesse aspettare da una squadra allenata da un mister verticale, che non accetta compromessi. 
Eppure la prima tornata di gare conclusasi con la bellissima vittoria di Milano ci aveva lasciato con piacevoli sensazioni: squadra corta ed efficace nel pressing, possesso palla elevatissimo e quasi interamente svolto nella metà campo avversaria, produzione offensiva finalmente ritrovata. Sembra però essersi inceppato qualcosa dopo la sosta e la partita contro il Genoa non può certo sorprendere, i prodromi di una squadra involuta si erano visti contro Lokomitiv e Lecce: possesso perimetrale, scarsa efficacia in zona gol, difficoltà nel costruire conclusioni pulite. 
 

Da cosa può essere dipesa questa trasformazione della squadra? Anzitutto dagli infortuni che non hanno permesso esperimenti al mister di far rifiatare elementi chiave come Pjanic e Sandro ma sopratutto di insistere su un XI definito; oltretutto sono mancati uomini chiave in rifinitura come Ramsey e Douglas Costa e a risentirne sono state la fattura del gioco e la qualità delle conclusioni in porta, tutti elementi che hanno portato a partite tiratissime anche quando la squadra si è espressa su buoni livelli (vedi Bologna). Sono intervenuti poi accorgimenti da parte delle squadre avversarie, la marcatura a uomo su Pjanic è diventata una costante e quando il volante bosniaco è mancato, come ieri sera, è venuta meno la capacità della Juventus di uscire con efficacia dal pressing avversario.

Esemplificativa la gara di ieri: il fin qui ottimo Bentancur ha patito tremendamente lo scarso dinamismo della squadra e nella fattispecie delle mezzali ai suoi lati che hanno sbagliato tutto lo sbagliabile negli scaglionamenti e nelle spaziature, risultando inefficaci anche con il pallone tra i piedi. Il giovane uruguagio ancora una volta ha offerto una prestazione poverissima da metodista, figlia sopratutto delle sue difficoltà negli smarcamenti che, a mio parere, gli precludono un futuro nella Juventus di Sarri nel ruolo di volante davanti alla difesa.

Vuoi per stanchezza vuoi anche per superficialità (vedasi Lecce) é mancato  anche il movimento senza palla, gli smarcamenti che hanno permesso alla Juventus una buonissima costruzione palla a terra partendo dal basso sono decisamente venuti meno nelle ultime gare, questo ha portato a percentuali di possesso non conformi all'idea di calcio di Sarri e la squadra a tenere sempre meno il pallino del gioco. Ieri il Genoa ha disposto della Juventus per lunghi tratti di gara con un possesso veloce ed efficace che ha permesso alla squadra di Motta di controllare le sortite offensive avversarie e di rischiare pochissimo negli ultimi trenta metri. Ecco quindi arrivare all'altro punto dolente, il pressing.

La pressione senza palla portata dalla Juventus è risibile e nemmeno avvicinabile agli standard altissimi richiesti da mister Sarri. Può davvero bastare la presenza di giocatori poco predisposti ad un grande lavoro senza palla a giustificare questa carenza? Sappiamo benissimo che Cristiano Ronaldo è un uomo regalato in questo fondamentale, spetta quindi al suo partner in attacco e al trequartista di turno tentare di portare un movimento feroce e coordinato con la compartecipazione delle mezzali che oggi prendono gli avversari solo dopo i primi quaranta metri di campo (quando va bene). A questo punto sorge spontanea una domanda: perché Khedira? Perché insistere su un giocatore risibile in non possesso, con numeri pietosi nei tackle e negli intercetti e con una capacità di correre indietro pressoché nulla? Perché continuare a schierare Matuidi in gare casalinghe da 70% di possesso, castrando le potenzialità offensive di una catena di sinistra che sembra giovare del tremendismo di Rabiot, unico dei nostri ad arrivare con costanza sul fondo? 
 

Eccoci finalmente arrivati alla questione del titolo: cosa sta facendo Sarri per risolvere i problemi emersi in questi fittissimo secondo ciclo di partite autunnali? Il mister non sembra rendersi conto che le sue scelte ridondanti portino  ad una Juventus che ha ancora qualche imbarazzo di troppo con il pallone tra i piedi, che continua a giocare sotto ritmo e fatica tremendamente a concludere in porta. Questo è il momento delle scelte: con quasi tutta la rosa ritrovata adesso il mister deve prendere delle decisioni sulle gerarchie del centrocampo ed insistere su un XI definito che possa permettere alla squadra di trovare gli automatismi quasi meccanici del suo calcio che hanno permesso a tutte le sue squadre precedenti di overperformare in ogni stagione disputata. Non è più il tempo dei compromessi anche perché se avessimo voluto mantenere questa linea sarebbe bastato confermare il precedente allenatore.


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